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Un soggiorno a Cozumel
di Alberto Vallinotto


Premessa

Una premessa a quanto scritto più oltre è d'obbligo per onestà nei confronti di chi legge: L'esperienza del viaggio è sempre e comunque una esperienza soggettiva; per questo motivo quello che leggerete più sotto è semplicemente la mia esperienza, filtrata attraverso quello che penso, i miei gusti e le mie idee.



Perché Cozumel

Dunque, verso la metà di febbraio del 1997, dopo aver superato con successo il mio penultimo esame prima della laurea ho deciso di prendermi una meritata vacanza. A questo scopo ho cominciato a cercare un posto che si adattasse alle mie esigenze. Il compito non era - e non è mai, effettivamente - facile, poiché i miei desideri erano abbastanza chiari, ma anche abbastanza contraddittori. Cercavo infatti un'isola che non fosse né troppo piccola (escluse quindi le Maldive), né troppo grande (esclusa quindi L'Australia), dove la temperatura fosse piacevole, dove il turismo non fosse un turismo di massa, dove L'ambiente fosse sportivo, economico ma neanche troppo spartano, dove la vita notturna non fosse né invadente né inesistente. Cercavo, soprattutto, un'isola che fornisse la possibilità di fare immersioni notevoli per la qualità della flora e della fauna, ma che non fossero troppo costose. Dopo aver escluso quasi tutta la superficie emersa della Terra, mi rimanevano due alternative: Saba e Cozumel. Ho cominciato ad esplorare la rete per vedere quello che offrivano queste due località, e così ho trovato Cozumel.net (adesso Cozumel.net). Nel frattempo mi ero documentato sui dive spots di Cozumel su un'altro sito (Rodale's Scuba Diving), e avevo ottenuto la conferma che cercavo: Cozumel propone degli ottimi dive spot a dei costi molto contenuti.


La partenza

Siccome i corsi del secondo semestre si stavano avvicinando a grande velocità ho deciso di partire alla volta del Messico molto rapidamente: quando ho cominciato a cercare una sistemazione dove soggiornare a Cozumel mi rimanevano infatti cinque soli giorni alla partenza. Ho cominciato a cercare rapidamente su una serie di guide le sistemazioni che più si adattavano alle mie esigenze, che in definitiva consistevano in un posto carino, non affollato, non gigantesco - come generalmente sono gli alberghi messicani nelle località marittime - e non troppo costoso. Sulla guida Fodor's trovo finalmente quello che sembra far al caso mio: è un alberghetto chiamato Villas Las Anclas. Comincio a girare la rete per vedere se per caso questo albergo ha un sito, ma non sono molto fiducioso. Invece lo trovo, incredibilmente. Non solo, ma è anche ben fatto, con belle foto degli appartamentini a due piani. Rapidissimamente mando una mail per chiedere se c'è disponibilità; la risposta è piacevolmente rapida e mi da disponibilità per un periodo di una decina di giorni. Confermo subito, sebbene il periodo che desidero passare sulL'isola sia più lungo, e in risposta mi arriva una mail che mi chiede il numero del volo sul quale arriverò, in modo che qualcuno possa venirmi a prendere alL'aeroporto. Stupito per tanta gentilezza rispondo la sera prima della partenza. Non ho quindi occasione di controllare la risposta e non so se troverò effettivamente qualcuno ad aspettarmi alL'aeroporto.


L'arrivo e la sistemazione

Effettivamente trovo qualcuno alL'aeroporto. Sono due persone gentilissime, con un gran sorriso, che si chiamano Anne e Chuck, e scopro che sono loro i gestori di IslaCozumel.net. Giungiamo rapidamente a Villa Las Anclas dove, dopo avermi pregato di contattarli per qualsiasi problema, mi lasciano in compagnia di Eva, la proprietaria. La sistemazione è proprio carina. Villa Las Anclas si compone di una serie di casette a due piani che si aprono su un piccolo giardino in cui si può pranzare, su un ampio tavolo rotondo. Al piano inferiore di ogni casetta c'è la cucina, molto ben fornita, un tavolo molto comodo e un soggiorno con divano e poltrone. Salendo al piano superiore mediante una scala a chiocciola si arriva alla camera da letto, spaziosa e arredata con molto gusto, e al bagno attiguo. I manifesti alle pareti sono scelti con gusto e la loro presenza conferisce al tutto un senso di “casa” molto gradevole. L'immancabile condizionatore d'aria ronza tranquillo, proteggendomi dal calore messicano; per fortuna non ci sono né tv né il telefono: quello che desideravo era proprio staccarmi dalla "civiltà" per un paio di settimane. Sono molto contento della sistemazione che ho trovato. Certo, per settanta dollari al giorno non è proprio economica, ma se viaggiassi in coppia pagheremmo esattamente lo stesso, e per trentacinque dollari al giorno una sistemazione del genere è regalata. Mi dispiace proprio dover andare via dopo soli dieci giorni, ma vengo a sapere che qui la gente prenota di anno in anno... evidentemente sono in molti ad apprezzare la qualità offerta da questa sistemazione.


San Miguel e L'isola

Decido allora di fare quattro passi per il paese, che si chiama San Miguel. L'albergo dista tre isolati dalla piazza centrale (Plaza del Sol); mentre cammino noto subito la grande quantità di dive shop presenti. La piazza centrale di San Miguel è veramente bella; sotto le grandi piante che la popolano i messicani si siedono a prendere L'ombra nelle ore calde del giorno, mentre alla sera si esibiscono i pittori con la vernice a spruzzo. Sui quattro lati della piazza si aprono negozietti e ristoranti. Scopro presto, camminando per le vie di San Miguel, quanto viva e ricca di belle cose sia quest'isola. Soprattutto la sensazione di pace e di tranquillità che regna un po' dappertutto. E' veramente rilassante. Una sera, camminando per la piazza, incontro di nuovo Chuck e Anne che con un grande sorriso mi chiedono come mi trovo, se va tutto bene e mi ribadiscono che, se ho bisogno di qualsiasi cosa, loro sono a disposizione. Li ringrazio molto e gli chiedo se un giorno fosse possibile spedire una mail alla ragazza di cui sono innamorato, che è rimasta in Italia. Mi assicurano che non c'è nessun problema, e che mi basta chiamarli al numero scritto sul biglietto da visita che mi hanno consegnato.
Nel frattempo ho cominciato a fare immersioni. Inutile dire che la fama di Cozumel è meritata. Le immersioni sono proprio belle, L'acqua è molto chiara (anche se non raggiunge i livelli di Cayman) il dive master (Oracio, di Deep Blue) è simpatico, L'organizzazione efficiente e accurata, ma la cosa più importante è che la fauna e la flora sono veramente notevoli. L'unica pecca è la quantità di divers presenti: sebbene tutti i dive shop facciano generalmente immersioni con gruppi ristretti di persone (massimo otto o dieci), è difficile fare un'immersione senza incontrare un altro gruppo di diver.
Ho anche affittato un auto, in modo da potermi spostare liberamente. Ho fatto così tutto il giro delL'isola, andando a visitare la costa est, quella meno popolata e turisticamente meno sviluppata. Sono moltissime le spiaggie bianche in cui è possibile fermarsi a prendere il sole o a fare il bagno, quasi sempre in totale solitudine; il problema di questa parte delL'isola, però, è la totale mancanza di piante alte che garantiscano un minimo di ombra, e considerando il calore generato dal sole messicano questo non è un problema di poco conto. Tra queste spiagge spicca, comunque, quella di Chen Rio, dove ci si può fermare a bere e mangiare qualcosa presso un piccolo ristorante che offre pesce fresco e ristoro sotto i suoi ombrelloni di palapa. Continuando il giro delL'isola, e tornando sulla costa ovest, si arriva dopo molto peregrinare al parco naturale di Chankanaab; L'ingresso non è gratuito ma il prezzo del biglietto vale la pena. La laguna che si può ammirare è veramente bella, e la spiaggia è veramente ben organizzata e gestita. Anche qui L'unico problema è legato alL'affollamento.
Purtroppo i giorni passano in fretta, ed è quasi ora di lasciare la mia amata sistemazione a Villa Las Anclas. Comincio quindi a cercare un altro posto dove soggiornare per gli ultimi sei giorni. Dopo aver visitato una serie di alberghetti (tra cui, purtroppo, risulta completo il Playa Azul, che è molto carino) opto per L'hotel Colonial, principalmente per due motivi: in primo luogo per il costo, che non è eccessivo, in secondo luogo perché è nel centro di San Miguel, e quindi è molto comodo essendo a due passi dalla piazza, dai dive shop e da tutti i negozi e locali. La sistemazione non è bella come a Villa Las Anclas, ma in fondo non importa molto perché a Cozumel le giornate non si passano in albergo.
Per quanto riguarda i ristoranti, la sera ho provato molti ristoranti diversi. Inutile dire che dopo una settimana di cibo messicano ho desiderato sentire un po' i sapori di casa. Allo scopo il migliore ristorante italiano sulL'isola (e anche L'unico gestito da italiani) è La cucina italiana: oltre al piacere di ritrovare i sapori di casa in un luogo così distante e diverso, è molto gradevole fare quattro chiacchere con i gentilissimi proprietari, provenienti da Pesaro. Diffidate invece dei due ristoranti che promettono cucina italiana ma i cui proprietari, cuochi e piatti di italiano hanno ben poco, essendo studiati per un pubblico statunitense (mi riferisco, in primo luogo, a Prima e Pizza Rolandi).



Conclusioni

Cozumel è proprio una bella isola dove passare una vacanza. Certamente dipende molto da quello che si cerca: se infatti il vostro ideale di vacanza è un posto con le notti sfrenate come a Cancun, allora non andate a Cozumel. Se però siete diver che cercano un luogo economico, dove stare bene e soprattutto dove fare delle belle immersioni allora Cozumel fa il caso vostro. Cozumel si adatta a una clientela giovane e sportiva, che cerca ancora un posto “vero”, non un luogo in cui tutto è prefabbricato su misura del turista. La gentilezza della popolazione, la disponibilità di Anne e Chuck e il loro sorriso, le immersioni fantastiche hanno lasciato in me un gran bel ricordo, un ricordo di pace e di tranquillità, un ricordo di vacanza.

BY: Alberto Vallinotto











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